Until The End

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    sisi, non ti preoccupare, non le prendo a male, anche se forse lo sembra, probabilmente avevo una cosa già delineata nella mia testa e ho avuto fretta, tutto qui ;)
     
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    Eravamo entrambi immobbili guardando perdutamente nel vuoto l'orizzonte che ci trovavamo dinanzi. Contemplavamo la bellezza delle onde che si infrangevano nel buio della notte contro la sabbia bianca vicino al fuoco acceso. Claire era con la testa bassa, tra le gambe, seduta di fianco a me. In quel momento non sapevo cosa dire, come aiutarla, confortarla e in qualche modo non posso negarlo soddisfare la mia egoista curiosità

    Penso che tu ecco, non ne voglia parlare, è abbastanza tardi, forse è meglio che andiamo a riposare, domani sarà una lunga giornata.

    Feci per alzarmi, ma venni bloccato per i pantaloni dalla sua mano che mi manteneva, stretta, come se fossi un'ancora con cui potesse salvarsi dal buio in cui stava sprofondando. Si schiarì più volte la voce come se volesse iniziare a parlare, ma poi di colpo si fermò. Passò un pò di tempo cosi, fin quando, flebile la sua voce non uscì fuori, ed iniziò a raccontare dal principio tutto quello che era successo.

    Sono una ragazza della California, vivo con i miei genitori e una sorella più piccola. O forse è meglio dire vivevo. Eravamo tutti in barca, per una gita che spesso facevamo durante il periodo estivo. Mio padre è un appassionato di barche e di esplorazione, cosi con il motore sempre acceso ci siamo avvicinati a questo posto quasi incosapevolmente. Stavamo passando una stupenda giornata, eravamo solo noi quattro e ci stavamo divertendo un mondo. Ma come per tutte le cose, sopratutto a quelle belle, c'è una fine. Arrivò, non so come, una tempesta incredibile, ci rifugiammo tutti all'interno della nostra piccola imbarcazione. Pioveva, e mio padre era fuori, cercando di calare l'ancora per non finire in balia delle onde. Ma il vento era troppo forte, anche le onde. Non potevamo nulla contro la potenza della natura, del resto quanto si ribella non c'è nulla che l'uomo possa fare. Venimmo spazzati via da un'onda enorme, e finii in acqua. La sensazione che provai in quel momento fu tremenda, provavo un freddo gelido, un freddo che entrava nelle ossa e ti lacerava. Mi giraii ovunque cercando i miei genitori e sopratutto mia sorella. Ha, o forse aveva, solamente quattro anni, e non era capace di nuotare in mare, figuriamoci in una tempesta come questa. Andai in panico, mi muovevo velocemente a destra e a sinistra esplorando tutto il perimetro della barca, ma non trovai nulla. Però poi, sentii da lontano nominare il mio nome, mio padre mi stava chiamando. Cercai di seguire la sua voce, nuotai per molto tempo, e dopo un poco riuscii a vederlo, c'erano tutti e tre, erano insieme, e papà aveva in spalla mia sorella. Feci per avvicinarmi a loro, ma non ci riuscii, un'onda enorme mi fece sprofondare. Cercai di nuotare controcorrente, per risalire, ma non ci riuscivo, alzai lo sguardo in alto sperando in una mano che mi raggiungesse, ma non ci fu nulla, solamente il buoio.

    Tra di noi calò il silenzio, nuovamente, non sapevo come affrontare la situazione, quindi mi sedetti semplicemente accanto a lei, lei appoggiò la sua testa sulla mio braccio destro, feci una smorfia di dolore, il braccio non era ancora guarito, magari non lo sarebbe stato mai. Claire non se ne accorse, e continuò il suo discorso

    Come te, in seguito al nostro nubifragio, mi sveglia in quella tana buia. Diversamente da come raccontanto da te, io ho sempre avuto cibo e acqua a volontà. L'uomo sibilante non veniva spesso nella mia stanza, e quando lo faceva, almeno le prime volte non era mai violento, parlava, diceva che voleva creare una nuova egemonia basata sul terrore e sul dolore, sentiva, però dentro di se il bisogno di avere un erede per questa sua egemonia, un erede da me. All'iniziò stranamente cercò di convincermi con le "buone", ma io non volevo, allora iniziarono delle torture anche a me, tutte sul piano psicologico. Quell'uomo è capace di farti pensare ciò che vuole con un paio delle sue sedute. Per lui divenni un giocattolo, una schiava, ed era questo quello che voleva pensassi. E lo ha anche espresso in questo modo.

    Claire si alzò lentamente, e guardandomi negli occhi spostò parte della maglia che copriva l'anca sinistra. Fui colpito da cosa ci ritrovai. L'aveva marchiata col fuoco, come una bestia. Ma non era semplicemente stata classificata, no quel bastardo aveva fatto di più, aveva inciso una sorta d'immagine, che pareva essere quasi il suo marchio. Era una faccia al contrario, con occhi e bocca cuciti e sanguinanti, la bocca però era come la sua, più ampia dovuta a chissa quale ferita. Era orribbile, toccai quell'immagine e in un certo senso questo mi riportò indietro, vedevo tutto quello che avevo passato, le sue torture, le minaccie tutto. Non so come faceva, ma quando toccavi quel segno, all'improvviso nella mente ti balenavano ricordi di lui, e dell'esperienza subita. Era un legame indissolubile, inciso sulla pelle, di quello che aveva passato in quell'inferno. Era peggio di ogni ferita che potessi procurarmi.

    Tu non sei prorprietà di nessuno, quell'uomo gioca a fare il Dio? pensa di poter possedere le persone? non è vero, tu sei la sola autrice del tuo destino

    Dissi convintamente verso Claire, del resto la nostra vita era l'unica cosa che ci rimaneva, sapere di aver perso anche il controllo su di quella probabilmente ci avrebbe spezzato definitivamente. Lei accennò un sorriso e continuò col suo strazziante racconto

    Questo me lo fece il giorno prima che arrivasti, provai un dolore immenso, sentivo la mia carne ardere, andere a fuoco. Non riuscii a placarmi, e per farlo smettere promisi di essere la sua schiava. Se non lo avessi fatto avrebbe ucciso la mia famiglia e me, er obbligata, non solo dal dolore. Il giorno in cui hai aperto quella porta, avrei dovuto adempiere al mio compito come sua schiava. Adesso la sua furia si riverserà sulla mia famiglia, e ammesso che sia ancora viva, li ucciderà uno a uno, forse era meglio rimanere li dentro

    Quando pronunciò quella parole venni colpito da una rabbia vuota, che si impossesso di me a tal punto che la presi con entrambe le mani ed inziai ad uralre adirato

    pensi dunque che il mio arrivo sia stato inutile? pensi che i tuoi genitori ti volessero vedere alla mercè di quello psicopatico? Io non credo minimamente in questo. Tu dovevi sopravivere e vivere la tua vita. Quello che è successo è stato giusto

    Ero talmente adirato che non mi accorsi delle sue lacrime, avevo sbagliato tutto, non avevo capito come si sentiva. Le asciugai le lacrime e mi scusai con lei per la foga con cui avevo professato quelle parole. Lei annuì e sembrò aver capito, ma non penso ce l'avesse veramente con me, soffriva per quello che aveva passato, come era giusto che fosse. Si stese sulla sabbia con la faccia rivolta verso il mare, e piano piano cadde in un profondo sonno

    Non ti preoccupare, troveremo la tua famiglia, e scapperemo via di qui [/SPOILER]
     
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  3. [REVS]VirgilDevil
     
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    No dai non lasciarci così ora. Vuoi postare capitolo per capitolo Mauro??
     
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  4. ;Shock•
     
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    :asd: Veramente sto scrivendo adesso il capitolo numero 8 :asd: appena li scrivo li metto online, se volete quando ho finito tutto li pubblico, ma di solito li mettevo cap per cap
     
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  5. ;Shock•
     
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    Chapter 8

    La felicità è per poco


    Un raggio di sole attraversa il cielo limpido, battendo su i miei occhi stanchi da una lunga nottata incessantemente, mi invitano ad alzarmi, avvisandomi che il giorno stava iniziando. Mi alzo controvoglia, avevo dormito davvero poco nelle ultime giornate, e anche un solo minuto in più di riposo sarebbe stato oro per me. Questa, era la mattina in cui iniziavano le vite da ricercati, dovevamo scappare, esplorare l'isola per trovare un modo per fuggire l'isola e trovare la famiglia di Claire, ammesso che fosse ancora viva. Vidi Claire dormire al mio fianco, rannicchiata di lato, sembrava non avere pensieri, niente preoccupazioni, nulla di nulla. Sembrava una persona completamente diversa da quella che mi aveva raccontato cosa era successo a lei e alla sua famiglia la sera prima. Non volevo svegliarla, ma dovevo. Dovevo dirgli che andavo a cercare qualcosa da mettere sotto i denti, sarebbe difficile rimanere vivi senza cibo, cosi mi chinai silenziosamente appoggiai una mano sulla sua spalla e la scrollai dolcemente per farla svegliare

    Hey Claire, svegliati, abbiamo molto da fare oggi, dobbiamo metterci in marcia presto, su

    Lei si mossa verso la mia voce, e si girò sempre distesa e con gli occhi chiusi, continuava a dormire, decisi allora di non avvisarla e di andare a cacciare da solo, ne avrebbe sicuramente giovato da quel pò di riposo in più. Cosi mi alzai, presi il coltello e camminai verso il bosco, abbandonando la bellssima spiaggia.

    di certo ci metterò poco tempo, non sarà poi una cosa cosi ardua, alla fine me la devo vedere con dei piccoli animaletti come i conigli, amesso che ci siano

    Non sapevo quanto mi sbagliavo, incontrai tanti animaletti per il bosco, sopratutto di piccola taglia, come i conigli, ma mi ci volle tantissimo tempo per prenderne uno, erano maledettamente veloci. Alla fine, dopo quasi due ore all'interno del bosco riuscii a prendere un piccolo coniglio, il merito però non era mio, il coniglio era già stato ferito da qualche predatore più grande. Cosi, lo presi, e con tantissima tristezza fui costretto a sgozzarlo, puntai la lama del coltello al collo del coniglio tenendolo per le orecchie, e con un taglio deciso gli recisi la gola. Uccidendolo. Odiavo fare queste cose, non volevo ferire nessuno, spesso nemmeno chi mi feriva, ma adesso qui, avevo bisogno di cibo

    scusa piccolo, questo non sarebbe mai dovuto succedere, sono stato costretto dagli avvenimenti. Se non altro ho messo fine alle tue sofferenze.

    Presi cosi il coniglio e mi avviai verso la spiaggia. Dopo pochi minuti di cammino uscii da quell'incredibile agglomerato di alberi e cespugli, il sole mi accecava, non me ne ero reso conto, ma erano almeno le 11, il sole era infatti alto in cielo. Sentii dei passi veloci al mio lato, e poi qualcosa che mi colpiva. Caddi per terra per la spinta che quel corpo aveva apportato al mio, vidi claire addosso a me in lacrime.

    Danieeeeeeeeeeelllllllll mi hai fatto spaventare un casino, non immagini quanto mi sia terrorizzata, sei uno scemo, pensavo mi avessi abbandonata qui da sola.

    Disse, o meglio urlò dandomi dei pugni sul petto, io ero molto sorpeso da questo suo atteggiamento, poi mi ricordai che non l'avevo avvisata prima di anadare a caccia.

    mi sono svegliata e tu non eri più affianco a me, pensavo mi avessi lascaita sola, o che l'uomo sibilante ci avesse trovato

    Sorrissi, e le cinsi le braccia in un caloroso abbraccio che sembrava in quel momento la cosa più naturale del mondo

    Scusami se ti ho fatto preoccupare, non volevo, sono andato a caccia, tu dormivi spensieratamente, quindi ho preferito non svegliarti, non ti avrei mai lasciato

    Le asciugai le lacrime e ci alzammo, lei singhiozzava ancora. Io le misi una mano sulla testa, mi abbassai leggermente per poterla guardare in faccia e continua con un enorme sorriso

    Te lo giuro

    Scandii bene quelle parole in modo da farle entrare bene nella sua testa, io non l'avrei mai lasciata sola, ammeno che non fosse lei in persona a volerlo. Mi ricordai poi del coniglio che avevo preso e glielo mostrai

    guarda cosa ho preso

    Dissi continuando a sorridere. Lei guardò il coniglio felice, finalmente potevamo mangiare qualcosa, ma non era ancora ora di pranzo, decidemmo cosi di esplorare un pò la zona in cerca di una via di fuga e magari della famiglia di Claire. Cercammo per tantissimo tempo, esplorammo l'isola quasi nella sua interità, non trovanno nulla, nessuna via di fuga. Probabilmente eravamo lontani da qualsiasi rotta sia navale che aerea. Per di più non c'era traccia della famiglia di Claire. Era arrivato il primo pomeriggio. Andai a prendere qualche ramo secco per accendere il fuoco e delle foglie verdi per cucinare meglio il coniglio. Avevamo scelto un piccolo posto nel bosco per accendere il fuoco. Come al solito ci misi un pò di tempo prima di riuscire ad accendere il fuoco, ma alla fine ci riuscii, Claire mise i pezzi di coniglio leggermente sopra al fuoco, avvolti da una foglia verde e umida in modo che cucinasse meglio e che non bruciasse. Come spesso accadeva ci furono attimi di silenzio durante la cottura del coniglio. Ognuno dei due badava ai suoi pensieri.

    Sarà davvero dura scappare da qui, veramente non so nemmeno se sia possibile scappare da qui, non abbiamo trovato nulla con cui poter attraversare il mare.

    La voce di Claire che mi avvisai che il coniglio era pronto bloccò i miei pensieri, prensi cosi i pezzi di coniglio che mi spettavano, e iniziammo a mangiare. Era da tempo che non mangiavamo della carne, sembrava squisita come poche, invece era una carne abbastanza comune e cucinata un pò male. Questo piccolo pranzo però rimetteva allegria, data l'idea che la vita era si difficile, ma comunque felice in quell'isola. Mangiammo finalmente dopo tanto tempo a sazietà. Mi distesi felice su un piccolo tronco che era di fianco a me accarezzando i capelli di Claire, distesa al mio fianco. Probabilmente quello sarebbe stato il momento perfetto un momento che non avrebbe mai dovuto aver fine, ma come tutte le cose belle, ebbe fine, e fin troppo presto. Qualcosa dietro al cescpuglio si muoveva velocemente, si udivano dei piccoli stridii, e dei lenti passi. Sgranai gli occhi impaurito, pensando subito a l'uomo sibilante, mi alzai e tremante brandii il coltello.

    Ci ha trovato ....

     
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    Chapter 9

    Trovati


    L'ansia si celeva dietro i nostri pallidi volti. ravamo anziosi e spaventati, non sapevamo bene cosa potesse esserci dietro il rumore dei cespugli. I nostri respiri si fermarono, i rumori provenienti dalla foresta si bloccarono di colpo, come se tutta l'isola stesse aspettando che l'uomo o gli uomini si facessero avanti. I secondi passavano, l'ansia cresceva. Ero in piedi, al fianco di Claire con il coltello in mano. Pensavo che la seconda volta che avrei incontrato l'uomo sibilanti sarei riuscito a tenergli testa, ma non era cosi. Il mio corpo tremeva dalla paura. Claire se ne accorse e appoggiò la sua mano sulla mia guancia.

    Stai calmo, non succederà nulla se saremmo insieme, poi tu me lo hai promesso, non mi lascerai mai vero? cosi sarà quell'uomo non può farci nulla

    Disse sorridendomi, questo mi riportò un pò di tranquillità e più fiducia in me stesso. Era vero, non avrei mai permesso a nessuno di dividere me e Claire, con questa decisione sarei stato più forte, avrei affrontato tutte le mie paure. I passi adesso erano sempre più vicini. Le foglie piano piano si scostavano ed un volto comparve dall'ammasso di alberi e di fogliame. Era un uomo abbastanza alto, segnato da vari graffi su tutto il corpo, due sembravano ancora freschi, aveva una folta barba marrone, gli occhi stanchi e persi nel buio. Al suo fianco poco dopo comparve una donna, dai capelli biondi e lunghi, leggermente più bassa dell'uomo, e anch'essa completamente ricoperta da ferite. Non sapevo chi fossero, quindi rimasi con il coltello ben saldo in mano, ero più calmo poichè non si trattava dell'uomo sibilante, ma non potevo essere sicuro se fossero amici o nemici.

    chi siete? siete degli alleati? io sono Daniel e lei è Claire, vogliamo fuggire da quest'isola, se anche questo è il vostro intento possiamo collaborare, e fuggire di qui più velocemente

    L'uomo e la donna parvero non sentire le mie parole, o forse, non se ne curarono e continuarono a camminare lentamente con le braccia penzolanti verso di noi. Non capivo cosa stava succedendo, guardai Claire per vedere se anche lei era incredula come me. La vidi completamente scossa, con gli occhi sgranti verso quelle due figure. Vedendo il volto sorpreso ed impaurito di Claire iniziai a capire qualcosa

    Cosa succede Claire, tutto bene? Loro sono ...

    non riuscii a finire la parola che venni interrotto dalla voce tremante di Claire

    Si, loro sono i miei genitori

    Claire gli corse incontro felice, con le braccia già aperte per un abbraccio, io rimisi apposto il mio coltello, oramai non serviva più. Mi allontanai e mi appoggiai sul tronco dell'albero con le braccia conserte per non interrompere, cercando di gustarmi una scena che io non avrei mai più vissuto.

    Papà, mamma, finalmente vi ho ritrovati, non sapete quanto tempo vi ho cercanto. Dov'è mia sorella? che fine ha fatto? sta bene anche lei vero? dai rispondete

    Disse felice Claire che rinchiuse i due genitori in un caloroso abbraccio che loro non ricambiarono. Claire non venne cinsa dalle calde mani della madre o da quelle forti del padre. Bensì fu allontanata con uno schiaffo che risuonò in tutta la foresta. Claire appoggiò la sua mano sulla sua guangia rossa dopo il colpo infertogli dal padre.

    Papà ma cosa succede? perchè mi fai questo non sei felice di vedermi?

    Dopo quello che era successo a Claire mi ero avvicinato velocemente a lei, appoggiai le mie mani sulle spalle, come per darle un segno della mia presenza, poi guardai i genitori di Claire, e mi rivolsi a loro

    Non so come stanno le cose, perchè non ho mai vissuto con voi e non vi conosco. Ma in ogni caso questo non è il modo di accogliere una figlia dopo settimane in cui la si dava per morta. Questo non è il comportamento di un genitore. Cosa vi sta succedendo?

    Urlai ai due, che anche questa volta parvero non accorgersi delle mie parole che volarono via. La faccenda era davvero strana, e non capivo bene cosa stava succedendo.

    Oh che cosa bella, la famiglia sssssi è riunita. Almeno in parte. Sssignori, vi spiegherò io cosa sta succedendo

    Disse una voce che conoscevo bene facendosi strana tra le foglie.



    Chapter 10

    Pace e Creazione



    Quella era la voce che non avrei mai più voluto risentire. Pian piano si faceva strada nella mia mente. Mi sfrozavo di pensare che fosse tutto finto, ma non lo era. L'uomo sibilante ci stava raggiugendo per la stessa strada che avevano precedentemente percorso i genitori di Claire. Lentamente camminava, e passo dopo passo si avvicinava a noi, spezzando i rami secchi che si trovavano a terra e producendo un gracile rumore. Sapeva che noi, in quel momento non avremmo mosso nessun muscolo. E cosi accadde. Nessuno di noi si mosse un solo istante, attendevamo tutti l'entrata in scena del cattivo. Finalmente dopo essersi fatto strada tra il fogliame comparve a noi, scostandosi da davanti la faccia un ramo di foglie, la luce lo colpì in faccia. un occhio si chiuse, un altro, non ne aveva bisogno. Quello che non chiuse era infatti l'occhio sinistro, quello che gli avevo colpito durante la fuga. Lo scrutai attentamente. Era totalmente bianco, e orizzontalmente aveva una riga di colore grigio che simboleggiava il passaggio del coltello sul suo occhio. Senza mai fermarsi l'uomo si avvicinò ai genitori di Claire e appoggiò sulle loro spalle le sue mani.

    è da un pò che non ci vediamo vero, Daniel e Claire? Ho visto che avete formato proprio una bella coppietta. I miei complimenti, in pochi, sono riusciti a scappare al mio possesso. E voi siete due di quel piccolo gruppetto. Il resto sarà abbondantemente morto. Peccato. Ma vabbhè, adesso parleremo d'altro. Vi rivoglio indietro, voi siete le mie pedine. Sopratutto tu, Claire, non avresti mai dovuto lasciarmi.

    Disse l'uomo scrutandoci entrambi con disapprovazione, ero agitatissimo. Respiravo affannosamente e non sapevo cosa fare. L'uomo sibilante però continuò a parlare

    Daniel, sembri avere molta più fiducia in te adesso, ma non dimenticarti che mi appartieni, non andrai da nessuna parte. Tutta l'isola è in mano mia, chiunque si trovi su questo suolo è mio. Tralasciando questo, volevo mostrarti il regalo che mi hai fatto prima di andartene.

    Disse leccandosi la parte sana della guancia, con fare da pazzo. Poi prese ad allargarsi la palpebra dell'occhio sinistro. Mostrandolo in tutto il suo orrore.

    Guarda cosi mi hai fatto. Ammetto che mi hai fatto provare un piacere immenso quando mi hai colpito. Ma non ti preoccupare, ti ucciderò e mi prenderò il tuo occhio, ma non adesso. Ora vi spiego cosa è successo a questi poveretti

    Disse l'uomo guardando in faccia i genitori di Claire.

    Dimmi cosa gli hai fatto brutto verme, lasciali in pace, non ti hanno fatto nulla.

    Disse Claire arrabbiata, io la guardaii con la coda dell'occhio sinistro. Tenendo sempre lo sguardo puntato sull'uomo sibilante. Sembrava volorci spiegare veramente cosa avesse fatto ai genitori di Claire, cosi lo lascai fare, ero curioso. L'uomo sibilante non si curò delle parole di Claire e continuò

    Cosa ho fatto? Semplice, li ho resi miei. Sapete, il mondo sta andando in rovina. Il posto in cui viviamo oggi è un mondo marcio, popolato da persone inutili. L'unica cosa che sanno fare è darsi battaglia l'un l'altro, ma io non voglio questo, io voglio la pace eterna. Come ottenere questa pace? Semplice. Tutto avranno gli stessi ideali, tutti vorranno una stessa cosa. Servirmi. Se tutto il mondo fosse sotto il mio controllo non ci sarebbero guerre, fame, o altro. Tutti sarebbero come loro due .... vuoti. Senza desiderio l'uomo non vorrà ottenere di più, non vorrà fare conquiste. Prima l'uomo voleva conquistare la sua libertà, ma la libertà di una persona era la rovina dell'altra, non si può vivere in un mondo libero. Ecco la soluzione. Spogliare l'uomo di ogni sua essenza e servire una persona a cui diventerà completamente devota. Io mi sono fatto carico di questo fardello, porterò la pace nel mondo. Ci vorrà tempo, ma tortura dopo tortura, dolore dopo dolore, la forza dell'uomo si piegherà alla mia, ed è lì che andrò ad agire. Lui non sarà più lui, ma sarà un prolungamento del mio corpo che fa ciò che desidero. Otterremo cosi un mondo sano, un mondo perfetto. In cui tutti vivranno in pace. Perchè fermarmi? Sono io l'eroe di questa fabia. Sono io quello che porterà la pace in tutto il mondo. AHAHAHAHAHAHAHAH.

    Disse l'uomo sibilante carico e sicuro che i suoi fossero i mezzi giusti, quelli che avrebbero portato la pace in tutto il mondo.

    Tu sei un pazzo, un folle. Quello che hai descritto tu non è pace, nulla di quello di cui hai parlato è pace. Sono solo un mucchio di parole messe li. La vera pace va costruita, e conquistata. Può darsi che l'uomo non meriterà mai un dono come questo, ma ci batteremo tutti per otterenlo, ma di certo non puoi ottenere una pace vuota come la tua. Una pace senza senso. Perchè in quel mondo non ci sarebbero più persone, ma sarebbero tutti tuoi burattini infelici e vuoti. A cosa servirebbe la vita cosi?

    Dissi in pronta risposta all'uomo sibilante e alla sua ferma convinzione. Luì dopo aver abbassato leggermente la testa verso il proprio petto mi guardò con l'occhio distrutto, che in quel momento parve colorarsi di nero.

    Pensi che la mia pace sia finta? che il mio paino non serva a nulla? Bene, anzi, ottimo, sarai uno dei primi che lo metterà in atto. Numeri trentasei e quarantuno, attaccate

    Disse l'uomo sibilante, ed in quel momento i genitori di Claire si mossero. Contro di me ...
     
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    Chapter 11

    Disperazione e Contrattacco



    I genitori di Claire si mossero all'unisolo dopo le parole dell'uomo sibilante. Prima in modo lento ed affannato, poi, pian piano, sempre con più foga. I loro cammini si intrecciavano più volte prima prima di trovarsi dinanzi a me. Non ebbero un attimo di titubanza, o un attimo di paura. Attaccarono senza farsi troppi problemi. Cercarono di colpirmi con attacchi abbastanza semplice e prevedibili, fortunatamente per me, non erano in possesso di armi. Io invece possedevo un coltello, e dopo aver schivato i colpi dell'uomo cercai di attaccare a mio volta colpendolo sul braccio con un fendente. Venni però bloccato da un grido di dolore e terrore.

    NOOOOOOOOOOOOOO, ti prego non farlo, non colpirli. Lasciali stare.

    Quelle parole provenivano, con mio sommo dispiacere da Claire. Era a poca distanza da me, piegata sulle ginocchia, in lacrime.

    Lasciali stare, ti prego. Dobbiamo salvarli non ucciderli. Quindi, ti prego ti scongiuro, non ucciderli

    In quello stesso istante, approfittando della mia distrazione, il padre di Claire mi colpì con un pugno poderoso al volto, facendomi cadere per terra a causa del mio precario equilibrio. Ero a terra, disteso. Coperto dalla polvere che si era alzata a causa della mia caduta.

    Questa è davvero una bella gatta da pelare. Già è dura resistere a quei due, se per di più devo anche pensare solo a contenerli ed a non ucciderli non so proprio come fare. Per di più c'è lui, che sembra non intenzionato a prendere parte a questo duello. Vuole divertirsi con questa piccola riunione familiare?

    Pensai mentre mi alzavo dal terreno lentamente. Mi rimisi in piedi, ma non avevo un'idea precisa di quello che avrei dovuto fare. I genitori di Claire vennerò nuovamente contro di me. Questa volta fu la donna che cercò di colpirmi. Non sapendo cosa fare, decisi di indietreggiare e di schivare i colpi che mi arrivavano spostando il mio baricentro. Questa mossa funzionò per un paio di minuti. Mi ritrovai, però, chiuso da un paio di alberi. Avevo la via di fuga sbarrata e i genitori di Claire poco avanti a me.

    Okkey Daniel, adesso cosa pensi di fare? non puoi colpirli con il coltello. E non puoi scappare, tanto vale provare a distogliere un pò la loro attenzione procurandogli un pò di dolore. Magari cosi riusciamo ad allontanarci.

    Pensai affannato, decisi cosi di colpre il padre di Claire che si trovava poco distante da me con un pungo diretto contro il suo mento. Riuscii anche a colpirlo, probabilmente anche con una discreta forza. Ma l'uomo non parve accusare il corpo. Del sangue fuoriusciva dalla sua bocca. Ma l'uomo non dava nessun segno di dolore o altro. Cosi, come se non fosse successo nulla in precendenza. Prese la mia mano, e la bloccò dietro la mia schiena e con l'altro braccio mi prese con una forza poderosa il collo. Con il braccio sinistro libero cercai di colpirlo in tutti i modi al costato. Ma nonostante i colpi andassero a buon fine, l'uomo non soffriva minimamente.

    è inutile fargli tutto questo. Loro oramai sono vuoti, te l'ho detto. Non possono provare nulla. Dolore compreso. Come pensi che li abbia fatti diventare miei? Torturnandoli. Semplice. La soglia di sopportazione massima dei loro corpi è stata abbondantemente superata. Adesso per fargli provare qualcosa devi superare la soglia che ho posto io. E' un pò come se fosse dipendente dal dolore. Una volta che ne hai un poco, ne vuoi sempre di più. E la dose di prima non ti accontenta più. Ecco cosa gli sta succedendo. Non possono provare dolore, ammenoche tu non gli provochi un dolore immenso. Quello della morte.

    Disse l'uomo sibilante che stava osservando tutta la scena da lontano. Sentendo quelle parole capii che per porre fine a quel combattimento non avevo altri modi se non quello di uccidere i genitori di Claire. Purtroppo non c'erano altre soluzioni. Ma adesso il problema era cercare di liberarsi dalla morsa in cui mi avevano chiuso. Mi divincolavo, ma la presa dell'uomo era estremamente forte. Con la mano libera, mi copriva di pugni ovunque. Sotto gli sguardi attoniti di Claire, la madre e il padre mi stavano massacrando. Non riusciva a capacitarsene. Guardò a lungo quella scena, poi iniziò a correre verso i suoi genitori, piangendo, e supplicandoli di fermarsi.

    Mamma, Papà, vi prego, fermatevi, tornate voi stessi. Non fatevi abbindolare da quell'uomo, voi siete più forti di lui. Vi prego

    Disse Claire mentre abbracciava i corpi dei suioi genitori. Piangeva, e una goccia delle sue lacrime cadde sui corpi vuoti dentro dei suoi genitori. In quel momento, entrambi si bloccarono. E il loro volto, prima rigato dal dolore e dalla rabbia, si fece più dolce.

    Claire.... Scappa...... Il padrone non vuole te ...... ti prego .... prima che perdiamo noi stessi ..... scappa

    Il padre di Claire pronunciò queste parole lentamente, e con un fatica enorme. Ma sul suo volto era comparso un lieve sorriso. Claire era commossa, pensava che i suoi genitori si fossero ripresi. Ma cosi non fù, l'uomo sibilante urlò i numeri appartenenti ai due genitori. Che subito tornarno al loro stato originale, succubi dell'uomo sibilante. Lo si capiva dal loro volto che era tornato vuoto ed arrabbiato. Claire non lo notò, ed era felice, per quelli che parvero dei sintomi di liberazione del padre. Ma purtroppo non era cosi. Velocemente l'uomo prese il coltello dalla mia mano e lo impugnò, si girò alla sua destra dove c'era il volto di Claire in lacrime, e con un colpo secco cercò di lacerargli la gola. Fuorì uscì copiosamente del sangue, ma non dalla gola di Claire, bensì dalla mia mano, che aveva impugnato il coltello prima che colpisse Claire

    non c'è bisogno che Claire fugga, voi avete fatto abbastanza. D'ora in avanti la proteggerò io

    Dissi guardando seriamente i genitori di Claire dinanzi a me, mentre il sangue della mia mano goccialova e cadeva bagnando il suolo marrone di un acceso rosso.
     
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    Chapter 12

    Abbandono



    Il sangue continuava a colarmi dalla mano sinistra, e scendeva lungo il braccio, prima di toccar terra e di sporcare il terreno color marrone di un rosso intenso e carico. Il coltello aveva aperto una piccola ferita sulla mia mano sinistra. Ma adesso non m'importava, a dire il vero non mi preoccupava nemmeno il dolore. L'unica sensazione che mi colpiva al momento era la rabbia, la rabbia contro quell'essere, poichè solo essere poteva essere definito, che se ne stavo poco più lontano, osservando con un fare molto divertito tutta la scena

    hai finito di ridere da la dietro? allora? Pensi che questa sia veramente la pace che il nostro mondo merita? Un mondo in cui i propri genitori non sono più se stessi e provano ad uccidere la loro stessa figlia? Ti sembra un mondo meritevole di esistere?Rispondimi!!

    Nell'aria continuavano a riecheggiare le mie parole, poi il frastuono delle mie parole sparì e fece posto ad un cupo silenzio, un silenzio irritante. L'uomo sibilante sospirò, schiarendosi la voce per iniziare a parlare.

    Te l'ho già ssspiegato caro Daniel, non ssssono il tipo che ripete più volta una ssssola cosssa, mi irrita. La prossima volta assscolta. Questa è la pace che il nostro mondo può avere, la ssssola che riusssscirà ad ottenere, e la sssola che merità per le atrocità di cui l'intero genero umano sssi è macchiato, non è una cosssa che ho deciso io, ma è la pace che dobbiamo avere, altrimenti non ce ne ssssaranno altre. Non lo credi anche tu? Non penssi anche tu che quesssta sssia la sssola sssoluzione?

    Rimasi in silenzio per un attimo, non sapevo una risposta, non sapevo cosa dire. L'uomo ha fatto tanto cose che hanno portato fame e distruzione ovunque, è meritevole di una vera pace, di una pace duratura? Non lo sapevo. Abbassai la testa, sconsolato. Parlando piano

    non lo so, non conosco la risposta, non so cosa sia giusto o cosa sia sbagliato. Tutti abbiamo il diritto di scegliere e di vedere le cose in modo soggettivo, ma è questa la cosa che genera odio, terrore e mali ovunque. Dovremmo quindi spogliare l'uomo di ogni suo diritto? No, la risposta non è nemmeno questa, allora qual è la risposta? ne esisterà mai una? Non lo so, non so. Non ci capisco nulla

    sul campo di battaglia iniziava ad esserci un surreale silenzio gelido, nessuno aveva una risposta che potesse essere differente da quella di quell'essere. Non avevamo niente di niente.

    Vedi Daniel? sssei una persssona debole, non sssai ssscegliere da che parte sssstare, non sssaressti in grado di fare nulla, e per questo che non ssservi a nulla in vita, non abbiamoibisogno di perssone come te nel nostro nuovo mondo, ho deciso, ti uccideremo

    Disse l'uomo sibilante, alzando la testa e le braccia al cielo, ridendo. Il suo occhio adesso era colarato di un nero intensissimo, un buco oscuro da cui nessuno poteva salvarsi.

    Numeri quarantuno e trentasei, giustiziate il traditore, non lo voglio più vedere, ma il colpo finale sarò io a darlo, non dimenticatelo, lo voglio uccidere con le mie mai e strappargli quel bell'occhio che si ritrova

    A quelle parole, il padre e la madre di Claire si mossero da quella posizione quasi di dormiveglia che avevano assunto precedentemente. L'uomo iniziò a tirare il coltello verso di se, cercavo di fermarlo con tutto me stesso. Questo mi causò una seconda ferita sulla mano, lascia andare il coltello dal dolore, alzando la mano che bagnò la testa dell'uomo con il mio sangue. Mi colpì ripetutamente con il coltello. Sui fianchi, sulle ginocchia. Mi colpiva ovunque con una velocità disarmante, una velocità non umana. In pochi secondi mi ritrovai a terra, ricoperto di ferite in una pozza di sangue. Il volto dolorante. Mi girai di lato, tossii ripetutamente sangue. Ansimavo forte, ero inerte immobile dinanzi alla potenza disarmante del padre di Claire. L'uomo senza espressione in volto, alzò per quella che probabilmente sarebbe stata la sua ultima stoccata, ma venne bloccato da una mano che gli prese il polso e glielo spezzò senza troppi indugi

    sssStupido, cosssa ti avevo detto il colpo finale ssspetta a me, lui è mio. Hai visssuto quanto sssei debole Daniel, mi hai delussso, mi assspettavo di meglio da te

    Disse estraendo una lunga spada da una mano, e puntandola alla mia gola, sembrava veramente tutto finito. Poi allungò la mano, non capivo cosa stesse facendo, la sua mano, era aperta, vuota sopra di me. Poi capii, il mio volto si riempì di disperazione, di tristezza, quando la mano di Claire riempì il vuoto di prima.

    Brava la mia ragazza, hai fatto la scelta giusta, unendoti a me non solo ti sei messa dalla parte dei vincenti, ma hai anche riunito una famiglia

    Claire non parlò, abbassò solamente la testa annuendo. Venni poi preso sottobraccio dall'uomo sibilante, che la portava via, lontano da me, mentre ero a terra impotente. Stavo per svenire, mentre l'uomo sibilante, i due uomini e Claire se ne andarono, mi parve di sentire la voce di Claire chiamarmi e chiedermi scusa, ma probabilmente era un sonno. Il sonno profondo in cui ero caduto
     
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